



“Disordine temporomandibolare” (DTM) e posturologia
“Disordine temporomandibolare” (DTM) è un termine che abbraccia un certo numero di disturbi che coinvolgono la muscolatura masticatoria, l’articolazione temporomandibolare (ATM) con le strutture associate o entrambe.
Il dolore può esprimersi clinicamente come dolore masticatorio o dolore temporomandibolare (sinovite, capsulite o osteoartrite).
Il dolore masticatorio è un dolore distrettuale, sordo, localizzato specialmente intorno all’orecchio e a livello dei muscoli che muovono la mandibola. Può verificarsi a riposo e può essere aggravato durante l’apertura e chiusura mandibolare. Sintomi associati riferiti dai pazienti sono limitazione del movimento, cefalea, sensazione di ostruzione auricolare, e dolore cervicale.
Il dolore temporomandibolare può essere associato a disfunzione del sistema masticatorio (clicking, blocco articolare, e limitazione del movimento).
Il dolore cronico, che si prolunga nel tempo, può determinare problemi psicologici come depressione, somatizzazione ed ansia.
Posturologia
Il sistema stomatognatico, nella sua componente scheletrica, è un complesso sistema interconnesso in modo molto stretto con la testa e il collo. Il capo a sua volta è articolato con la colonna vertebrale e con tutti i muscoli del corpo in modo molto “squilibrato”. Infatti, in mancanza di funzione muscolare di sostegno, esso cade in avanti. Sono quindi i muscoli nucali, trapezi e sternocleidomastoidei a mantenere eretta la testa. Nella parte anteriore, però, un’altra catena muscolare tende a far flettere in avanti il capo: sono i muscoli elevatori e abbassatori della mandibola e quelli sottoioidei.
Tutte queste catene muscolari tendono sempre alla ricerca di un equilibrio le une con le altre, al fine di ridurre i sovraccarichi muscolari e quindi ridurre al minimo il dispendio energetico.
Le catene muscolari sono anche in equilibrio con le restanti catene muscolari del corpo, (muscoli vertebrali e paravertebrali, muscoli toracici e addominali, muscoli anteriori e posteriori degli arti inferiori).
Nel momento in cui si ha uno squilibrio muscolare, una catena muscolare tende a “lavorare” di più rispetto ad un’altra. Questo sovraccarico, protratto nel tempo, porta ad avere dolori cronici a partire dalla cervicale può arrivare per via discendente fino agli arti inferiori.
Per diagnosticare questi disordini, si ricorre all’utilizzo di diverse strumentazioni:
Tens
È l’acronimo di TransCutaneous Electrical Nerve Stimulation (stimolazione elettrica nervosa transcutanea) e consiste nell’applicazione sulla cute del viso (in corrispondenza dei muscoli masticatori) di elettrodi che scaricano lievi impulsi elettrici che attivano fibre nervose di grosso diametro. In questo modo si riduce la percezione del dolore attraverso la liberazione di endorfine e tramite altri meccanismi intrinseci si determina il rilassamento muscolare di quei muscoli che sono in contrazione continua o in spasmo e che sono la causa stessa del dolore.
Elettromiografia
Un metodo diagnostico che attraverso elettrodi applicati sulla cute serve a documentare oggettivamente quali muscoli possono essere coinvolti in un disordine temporomandibolare.
In ambito odontoiatrico l’elettromiografia di superficie misura il potenziale elettrico dei muscoli facciali a riposo ed in contrazione, i tempi di attivazione degli stessi e la coordinazione durante le fasi di contrazione sia massimale che sottomassimale come ad esempio durante la deglutizione. Un’alterazione di questi segnali elettrici ci indica i muscoli sofferenti o in disequilibrio.
Kinesiografo
La Kinesiografia mandibolare misura i liberi movimenti mandibolari reali del paziente, riproducendoli su uno schermo nelle tre dimensioni dello spazio, utile per diagnosticare una sospetta disfunzione temporomandibolare, sia essa puramente muscolare che per danni dell’articolazione temporo mandibolare.
Con la Kinesiografia mandibolare si registra il comportamento della mandibola durante apertura e chiusura, senza che vi sia alcun tipo di influenza da parte dell’operatore o dello strumento di analisi, ottenendo una visione del percorso di questo movimento non rilevabile ad occhio dal medico.
Pedana posturo-stabilometrica
È uno strumento che misura la distribuzione del peso corporeo sugli arti inferiori in base alla postura dei pazienti e indica la dinamica del baricentro corporeo.
In condizioni normali il carico viene ripartito fra piede destro e piede sinistro in maniera equa.
La pedana permette quindi di misurare una qualsiasi variazione dei carichi sui piedi quando viene applicata tra i denti una qualunque interferenza occlusale.
Analizzatore posturale o scoliosometro
È lo strumento principe che permette di valutare visivamente l’atteggiamento posturale dell’individuo in piedi nei tre piani dello spazio.
Sulla pedana sono riportati i punti di repere dove posizionare i piedi del paziente per eseguire delle rilevazioni ripetibili e confrontabili.
Sulla struttura portante è inserita la verticale di Barrè e fili orizzontali a distanza costante tra loro, per la valutazione dei cingoli brachiale e pelvico.
L’analizzatore posturale rappresenta il punto di riferimento con il quale sovvrapponiamo e confrontiamo esami Posturostabilometrici. Eletromiografici e Kinesiografici.
Al valore diagnostico di questa strumentazione si aggiunge quello terapeutico per la possibilità di eseguire un monitoraggio continuo nel tempo dei progressi conseguiti dalla terapia ortopedica di riposizionamento mandibolare con bite ortotico, un bite mandibolare anatomico minimamente invasivo che si appoggia ai denti dell’arcata inferiore simulando una nuova dentatura completa studiata per la cura specifica dei Disordini Cranio Cervico Mandibolari.
L’ortotico è costruito tenendo conto delle indicazione derivanti dalla Kinesiografia mandibolare e dall’elettromiografia di superficie, eseguite con ausilio di stimolazione Tens trigeminal, indispensabile alla registrazione dell’occlusione dentale miocentrica.
L’ortotico è costruito per garantire la miglior efficienza neuromuscolare in termini di rilassamento muscolare durante il riposo della mandibola e di bilanciamento durante le fasi di masticazione e deglutizione e si pone come obiettivo quello di rilassare in primis la muscolatura facciale e di conseguenza ridurre quelle tensioni muscolarei a carattere “discendente” che interessano altri distretti muscolari.